La gente della marea

marea

Titolo: La gente della marea

Autore: Christian Sartirana

Editore: Nero Press

Anno: 2016

Pagine: 28

Prezzo: 0,99 euro per il formato digitale scaricabile qui

Il voto della Kate: 7

SINOSSI:

Un viaggio in Sardegna alla ricerca delle proprie radici familiari si trasforma in una lenta discesa all’interno di misteri tanto antichi quanto terrificanti. Edoardo e sua moglie Sonia si recano nella bellissima isola per visitare la vecchia casa di famiglia che Edoardo ha appena ereditato in seguito alla morte della madre.
Sono trascorsi molti anni da quando ha lasciato quel luogo e i suoi ricordi di bambino sono confusi anche se c’è qualcosa, nella sua memoria, che sembra metterlo in guardia.
Forse perché sua madre non ha mai amato troppo la sua terra di origine. Anzi ne è fuggita non appena ha potuto, senza farvi mai più ritorno.
Edoardo e a sua moglie scopriranno presto perché.

LA RECE DELLA KATE:

Un po’ tutti, da piccini ma non solo, siamo stati costretti a rimanere seduti buoni buoni, faccia fintamente interessata, “Ah-h” sempre in canna per mostrare attenzione all’ascolto di un adulto della nostra famiglia che raccontava la sua infanzia. Intendiamoci: lo faccio anche io con Rachele, e talvolta mi viene da ridere, perché mi rendo conto che, alla fine, siamo tutti molto uguali. L’urgenza di raccontare quello che è stato, quello che siamo stati, l’urgenza di far capire che anche noi, un tempo, siamo stati bambini, è impellente, imperitura, universale. Solo che poi si invecchia e le storie rimangono le stesse identiche… come i nostri interlocutori che, nel frattempo, sanno tutto a memoria e debbono nascondere gli sbadigli.

Succede a tutti. A tutti, tranne che a Edoardo, il nostro protagonista. A lui, sua madre non ha mai raccontato niente del suo passato a Bosa, in Sardegna. Per sua madre il passato era qualcosa da dimenticare, Bosa una cittadina inutile e fastidiosa, i ricordi solo inutile pensiero.

Bosa e la Sardegna vengono quindi dimenticati, sostituiti dalla vita di tutti i giorni, dalla scuola, dall’università, dagli amici, dalle prime fidanzate. E così scompare quasi anche il ricordo di quella storia di mare che la nonna gli raccontava quando, ancora piccino, andava a trovarla in Sardegna, nonostante a sua madre l’idea proprio non andasse giù. Quella storia parlava di gente che veniva dal mare, gli antichi padroni di Bosa. Venivano dal mare e qualcuno… be’, poi qualcuno scompariva sempre. E in effetti, leggenda o non leggenda, è vero che Bosa ha perso sempre più i suoi abitanti diventando quasi una cittadina fantasma.

Alla morte della madre Edoardo decide di tornare a Bosa; ha ereditato la casetta della nonna e vuole sincerarsi delle sue condizioni. Auto, traghetto e moglie a bordo, Edoardo compirà il viaggio che gli cambierà la vita per sempre e che lo spingerà, suo malgrado, in un vortice terribile di orrore e ricordo.

Perché gli ho dato 7?

L’horror non sarebbe lo stesso senza i racconti di mare che, da sempre, svolgono una funzione fondamentale nell’accrescimento della paura e del senso di straniamento. I motivi sono viscerali e vengono da lontano.

Il mare dà, il mare toglie.

La sua vastità e le sue profondità hanno, da sempre, scatenato la fantasia di pittori e scrittori che hanno fissato su carta tanto il suo aspetto romantico quanto il suo aspetto terrifico e misterioso.

(Tanto per dirne una, io al largo non vado più da tempo immemore. Sì, anche se sono a Cesenatico. Delle meduse conosco l’esistenza ma… del resto? Cosa si nasconde lì sotto? Ho letto troppi racconti a sfondo lovecraftiano per spingermi al largo. Mi spiace, andate voi. Io sto a guardarvi. Non c’è nessun problema.)

E anche Sartirana è stato catturato dal fascino del mare. Il suo la gente della marea, così spiccatamente lovecraftiano, puzza di marciume e di salsedine. Un puzzo che sembrano sentire tutti tranne il protagonista, che si scontrerà con la sua stupidità quando ormai è troppo tardi e tutto è già perduto. Già. Proprio tutto. Tutto quello che è importante, se non altro.

L’arrivo di Edoardo e della moglie a Bosa e la descrizione successiva della cittadina devono essere menzionati tra i motivi validi per scaricare questo breve racconto. Le immagini sono nitide, i brividi corrono sulla superficie della pelle, i muscoli si tendono impercettibilmente. Sabbia e acqua, acqua e sabbia. Ovunque. I piedi bagnati, il volto bagnato, l’urlo che risale lungo i muri delle case, l’auto abbandonata lì, in mezzo a una strada desolatamente e paurosamente vuota. Vuote le case, vuote le strade, e un ricordo che assale la memoria di Edoardo.

La gente della marea.

Una prosa semplice ed efficace per un racconto che di questo aveva bisogno: semplicità, efficienza, impatto visivo.

Un prezzo minimo per un racconto riuscito dalle forti atmosfere.