Titolo: Malombre
Autore: AA. VV.
Editore: Dunwich
Anno: 2015
Pagine: 225
Prezzo: 11,90 euro per la versione cartacea (disponibile a breve) – 2,99 euro per la versione digitale
SINOSSI:
Noi cambiamo, e lo stesso fanno le nostre ombre; che però sono sempre lì, fedeli, ineludibili, a volte consolatorie, più spesso debilitanti, quando non devastanti. E se tanto ci piace raccontarle, o ascoltare le loro voci, non è affatto per esorcizzarle, per quanto non manchi chi continua a sostenerlo. Per ogni ombra che lascia la nostra fantasia un’altra ne prende immediatamente il posto. Deve farlo, perché a essere davvero intollerabile è il vuoto. (Nicola Lombardi)
LA RECE DELLA KATE:
Ho voglia di cominciare questa recensione facendo outing.
Ormai lo sapete: ho 34 anni, una figlia, tre gatti, un lavoro, appena posso mi occupo di questo blog, di editing e di recensioni in giro per il web. Curo la mia persona, sono fissata con la puntualità, vesto quasi solo di nero, amo i tatuaggi e… sono pigrissima. Io e il letto siamo un’unica entità, metà donna metà lattice (oddio come suona male!). Vado a letto prestissimo per leggere e spengo la luce a un orario che mi permetta di dormire almeno otto ore.
Ma mai, mai e poi ancora mai i miei deliziosi piedini penzoleranno dal bordo del materasso.
Sotto al mio letto, di giorno, c’è qualche bioccolo di polvere, un paio di Crocs rosa che, ho deciso, devono stare lì e, a volte, i miei tappi per le orecchie.
Ma di notte? Di notte chi lo sa. Io di certo non vado a vedere. I miei piedi stanno sotto al piumone, al sicuro. Se devo scendere dal letto per andare in bagno mi infilo le ciabatte alla velocità della luce e schizzo in corridoio.
Leggendo questa antologia non solo ho tenuto i piedi sotto al piumone, ma mi sono coperta fino al naso. Non ha certo contribuito alla mia emancipazione, per dirla tutta.
Gli undici racconti che compongono l’antologia sono stati scritti da nomi più o meno conosciuti dell’universo horror italiano, e la cosa che mi ha divertita di più è stato giocare a riconoscere e sottolineare i singoli stili di scrittura che, qui e lì, avevo già incontrato nella mia carriera da lettrice e recensionista (in un caso, anche da editor). È assolutamente affascinante notare quanti modi diversi ci siano per parlare di orrore, terrore e horror; quanti modi diversi esistono per spaventare; quanto la lingua italiana possa plasmarsi e farsi strumento duttile e caldo per esprimere e donare emozioni fortissime.
C’è chi lo fa sfruttando l’orrore del reale, del quotidiano; chi lo fa giocando con i grandi miti classici; chi mettendo in campo le paure più ataviche e profonde; chi parlando di musica. Non c’è limite al fantastico e non c’è limite all’arte e alla passione. Nicola Lombardi non delude nemmeno questa volta: ha formato una squadra eterogenea e forte, ha composto un’antologia degna di questo nome che riesce a dare molti brividi e tenere buona compagnia. Nomi eccellenti e mani abili per undici racconti davvero da brivido.
Il mio preferito? Non ve lo dirò mai 🙂
I racconti dell’antologia:
– Le Pietre Nere di Danilo Arona
– Pezzi di Andrea Biscaro
– L’Autunno dei Sospiri di Luigi Boccia
– La Sposa Rubata di Cristian Borghetti
– Le Tenebre del Corpo di Pietro Gandolfi
– Musi Gialli di Samuel Giorgi
– Prigionieri di Diego Matteucci
– Tutor di Alessandro Morbidelli
– Matrimonio di Sangue di Daniele Picciuti
– La Baita di Simonetta Santamaria
– Blocco Creativo di Christian Sartirana
Grazie per la recensione Kate!
Ho letto che ti piacciono i tatuaggi, che ne diresti di recensire il mio Le cabinet Masson?
Ti lascio l’indirizza mail.
Grazie
Cristian Borghetti (Malombra)
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